Bar Malfé

 

BAR MALFÉ 



un film di Alessandro Abba Legnazzi

Il bar è il loro nido, il loro rifugio.

Sinossi

La veglia funebre per il proprietario del locale raduna gli avventori abitudinari: abiti scuri, poche parole. Rimangono a gestirlo Stefano, l’aiutante barista, e Ignazio, un tizio che da ospite saltuario è diventato parte integrante del bar. Gli avventori sono sempre gli stessi. Gloria, sessant’anni, porta lettere durante Solidarnosc e ora moglie di un attivista comunista, è alle prese con il proprio ruolo di zia. Fuma molto. Sul tavolo un bicchiere di whisky quasi vuoto.
Al bancone, seduti su due sgabelli, una coppia di trentenni, Paola e Enrico. Davanti a loro due bicchieri di birra e nello sguardo che non si incrocia un amore rassegnato.

Francesco sta seduto allo stesso angolo del bancone, da sempre, è un ex calciatore di serie A che si è reinventato come poliziotto. È incaricato di coordinare le indagini sulla scomparsa di una bambina. Il viso stanco, provato.

La quotidianità del bar è stravolta all’improvviso dall’arrivo di Alice, la figlia trentacinquenne del proprietario e sua unica erede. Vuole vendere il bar, per recidere al più presto ogni legame paterno. Quest’episodio pone i personaggi di fronte alla realtà: qualcosa sta finendo, forse lo è già. Se ciò non bastasse, i problemi strutturali si fanno sempre più drammatici di giorno in giorno. Inizia a piovere. E ora qualcosa comincia a scricchiolare, a infiltrarsi, a cedere.

L’unico che sembra accorgersi della situazione è Ignazio. Si muove sospeso con il suo teorizzare legato alla fisica teorica. Quando lo spessore dei due sistemi, dentro e fuori, comincia a assottigliarsi mostrando delle falle, inizia a interagire con lo spazio che intorno a lui si sta trasformando, trasformandosi a sua volta.

Stefano continua a vivere come se nulla fosse: indossa il grembiule e serve da bere, come tutti i giorni. Sa solo che qui ci vive e ha le sue poche cose.

Il rapporto tra Enrico e Paola si fa sempre più vuoto e manifesta ormai la loro incapacità di comprensione reciproca, fino a esaurirsi completamente.

In questa graduale rarefazione di affetto e umanità, Gloria diventa il riferimento per Paola. Una persona con cui misurare la propria solitudine e soppesarne l’irrevocabilità. Ma con una serena accettazione.
Francesco invece dimostra un’inesorabile ma lucida visione della natura umana: il mondo è cattivo. La bambina, viva o morta, non altererà lo stato delle cose. Domani ce ne sarà un’altra e poi un’altra ancora.

Intanto Alice mette Stefano di fronte alle sue responsabilità, ai conti in disordine e ai debiti accumulati dal padre negli anni. Dopo una notte di bufera a recuperare dalla strada un vecchio fradicio e smemorato, un atto di abitudine più che di adesione umana, scompare Stefano, ormai incapace di far fronte alla situazione. Infine, quando la bella notizia del ritrovamento della bambina arriva nel bar, Alice comunica di aver venduto lo stabile. Il bar rimane vuoto. Solo Ignazio, sconvolto dalla violenza del mondo fuori, rimarrà a custodirlo, attendendo l’inesorabile.[/vc_column_text][/tab][tab title=”Note di regia” tab_id=”1494948216353-6″ id=”1494948832764-4″][vc_column_text]Note di regia

Bar Malfè è un luogo sottoterra, sporco, umido e persino maleodorante. La città pressa dal di sopra e un fiume accanto si gonfia per via delle piogge torrenziali. In un luogo così, quasi dimenticato, dove la luce del grosso finestrone sembra l’unico contatto con il fuori apocalittico, abbiamo immaginato potessero sopravvivere gli ultimi residui di umanità: personaggi indifesi e soli, che hanno piena consapevolezza di aver perso, ma che nonostante questo cura ciò che rimane, cerca inesorabilmente di produrre e alimentare una tenerezza residuale, capace di dare un senso fugace all’esistenza. Fulmineo perché instabile, minacciato costantemente dalla storia. Per noi queste esistenze servono per raccontare in forma simbolica il nostro presente. Bar Malfè è un sistema atemporale, paradigma di un mondo che cerca di resistere, che si difende come può anche se sa bene che è solo questione di tempo. Il mondo fuori pressa, è spietato. Forse non serve neppure stare insieme, rifugiarsi nel tentativo di sopravvivere. Ogni sforzo è vano, siamo solo un insieme di rapporti umani incompresi, sempre parziali, in cui l’incomunicabilità è di fatto il risultato dell’iper comunicazione del nostro tempo. Il non detto il senso ultimo delle cose.

La nostra storia inizia con una veglia funebre e termina con la rassegnazione di fronte a un mondo che crolla e viaggia verso l’inesorabile assuefazione alla tristezza e alla solitudine, spazzando via tutto. Non c’è spazio nè modo forse neppure per preservare un po’ di dolcezza.[/vc_column_text][/tab][tab title=”Scheda tecnica” tab_id=”1494948387703-5″ id=”1494948832781-9″][vc_column_text]Scheda tecnica

Titolo: Bar Malfè
Durata: 70’
Anno: 2018
Genere: drammatico
Produzione: Carolina Cavalleri – Malfé film
Paese: Italia
Formato: HD colore

Sceneggiatura: Alessandro Abba Legnazzi, Enrico Giovannone, Claudio Malpede
Regia: Alessandro Abba Legnazzi
Fotografia e operatore: Matteo Tortone, Francesca Cirilli
Suono presa diretta: Rodolfo Mongitore (MYBOSSWAS)
Microfonista: Marco Marasciuolo
Montaggio: Enrico Giovannone, Luca Vigliani
Direttore di produzione: Maurizio Fedele
Assistente produzione: Stefania Venaruso, Federica Scarpa
Produttore: Carolina Cavalleri, Alessandro Abba Legnazzi, Enrico Giovannone, Matteo Tortone
Interpreti: Laura Pizzirani, Pietro Casella, Francesco Lattarulo, Francesco Vincenzi, Andrea Roncaglione, Ignazio Agosta, Giada Vincenzi, Hanka Olzweska, Enrico Giovannone. Dana Armanni, Luciano Romano, Michele Somma, Giuseppe Pappadà, Renato Fornari, Luca Cechet Sansoè, Mario Alberto Galasso, Barbara Passanisi, Diego Deaglio
Segretaria di edizione: Stella Iannitto
Costumista/Truccatrice: Giada Vincenzi
Scenografia: Alessandro Abba Legnazzi, Matteo Tortone, Luca Vigliani
Attrezzista: Luca Vigliani
Macchinista: Federico Circosta
Mix – Sound design: Giorgio Ferrero – Rodolfo Mongitore (MYBOSSWAS)
Color grading: Alessio Martini

Con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte

 


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